Andiamo avanti nel nostro percorso di conoscenza della Storia della Musica:

ripetiamolo, qui non si va in profondità, ci limitiamo a una “carrellata” veloce su alcuni dei punti essenziali che ci servono per capire un po’ meglio le cose che ascoltiamo tutti i giorni.

L’obiettivo è semplice:

conoscere per capire,
esplorare per assaporare.

 

La musica “modale”

Immagina di essere lì e ascoltare della Musica, magari davanti a qualcuno che la sta suonando: una band sul palco, un amico con la chitarra sui prati… magari tu stesso!

La prima cosa che ti viene spontaneo pensare, specie quando si tratta di strimpellare le canzoni da cantare insieme, è:

«Che accordi sono?»

Sembra una domanda “innocua”, ma in realtà nasconde un sacco di cose complicate.

Ricordi quello che abbiamo detto la volta scorsa sul Contrappunto e la nascita dell’Armonia?

Ecco, per capire bene come è stata la Musica Popolare in giro per il pianeta Terra nel corso dei millenni, dobbiamo tornare a quel punto e…

… fare finta che non sia mai accaduto!

In effetti, noi siamo abituati a pensare in maniera “tonale”.

Ma soprattutto a sentire in maniera tonale: se senti una melodia, il tuo “orecchio interiore” sentirà in automatico uno sfondo armonico fatto di accordi su cui quella melodia si muove.

Non ci possiamo fare niente, è così e basta.

Ma non è stato così sempre. Anzi. Tutt’altro.

Il problema è che tendiamo a non concepire un’esistenza priva delle cose che nella nostra esperienza esistono “da sempre”: per quanto possiamo sforzarci, non riusciamo ad avere un’idea realistica di che cosa voglia dire vivere senza acqua corrente in casa o senza elettricità, per esempio.

Idem per l’armonia.

Per noi è semplicemente “normale”, ce lo insegnano pure a scuola: la Musica è fatta di Melodia, Armonia e Ritmo. È un dato di fatto, non ci viene neanche da porci il problema.

E invece.

Invece la storia di homo sapiens sul pianeta Terra è iniziata circa 300.000 anni fa, e la Musica è iniziata praticamente subito. Ecco, l’armonia è una cosa che esiste da circa… 300 anni. Un millesimo. Non riusciamo neanche a visualizzare quanto poco sia.

Ecco, se ogni pallino qui sopra rappresenta 300 anni, i pallini grigi sono tutto il tempo in cui la Musica non ha avuto vera e propria armonia.

L’armonia è il pallino nero, là in fondo. Così piccolo che devi andare a cercarlo.

Ok, ma allora… che cosa c’era prima? Come diavolo è la musica senza armonia??

Beh, facciamo un viaggio tra i continenti, nelle musiche tradizionali di tutto il mondo, per farci un’idea un po’ più chiara: non “parlare” ma… ascoltare!!

In tutti i brani che sentiremo insieme adesso…

… non esistono accordi!

C’è soltanto un suono che fa da “sfondo”, sempre lo stesso, ostinatamente, senza cambiare. A volte è una voce, a volte uno strumento, in ogni caso a livello di accordi…

… non succede proprio niente!

 

Sardegna, i tenores

https://youtu.be/z-m3V1cwnPY?t=19

 

Scozia, le cornamuse

https://youtu.be/2A3muI4T7g0

Mongolia, il… metal etnico!

https://youtu.be/jM8dCGIm6yc?t=67

 

Nord America, i nativi

https://youtu.be/ST56ATKfgfs

 

Australia, gli aborigeni

https://youtu.be/nN-542IYoE0

 

Africa, i tuareg

https://youtu.be/IaqScs7vR-4

 

Che cosa è successo?

Hai sentito? Che cosa succede armonicamente in tutti questi brani?

Mmh… niente!!

Esatto: niente di niente di niente. Niente accordi, niente cambi di accordo, niente “giri”, niente funzioni tonali.

Niente.

E attenzione: questo significa che si tratti di musiche “povere”?

Stiamo facendo i “sapientoni” che giudicano la musica “etnica”?

Ma nemmeno per sogno!!

Intanto nessuno “giudica”: stiamo cercando di ascoltare, di riconoscere, fondamentalmente di capire-come-funziona.

Punto.

E poi, in ogni caso, ci torneremo sopra parlando del Rock, della Dance e di altre musiche che ascoltiamo ogni giorno!

 

La Musica “di piazza”

A parte il discorso sulla Musica modale (quella “senza accordi”, per capirci), uno degli aspetti più interessanti è che per millenni le persone che volevano ascoltare Musica…

… dovevano sentirla dal vivo!

Non c’erano radio, televisioni, impianti stereo, tantomeno streaming… se volevi sentire della Musica, servivano dei musicisti che la suonassero!

Nelle corti coi Re e gli Imperatori abbiamo già visto cosa succedeva.

E per la gente comune?

I musicisti si muovevano di città in città soprattutto per far ballare le persone nelle feste.

Erano momenti speciali, quasi “magici”, talmente fantastici che la grande scrittrice Virginia Woolf li descrive così:

“Questa è la qualità che ha la musica da ballare, e che non ha nessun’altra cosa: ci smuove qualche istinto selvaggio che solitamente rimane dormiente nelle nostre sobrie vite. Ci si dimentica di secoli di civiltà in un secondo, sottostando a quella strana passione che ti fa girare vorticosamente in giro per la stanza, ignaro di tutto, tranne di quello che stai ascoltando, nei vortici e nei voli dei violini. È come se una corrente d’acqua ti trascinasse via. È musica magica” 

Musiche popolari occitane

 

Musiche popolari genovesi (trallalero)

 

 Musiche popolari delle mondine

Questi erano canti delle donne che lavoravano nelle risaie: non c’erano strumenti, non era musica da ballare, cantavano per sopportare il peso di un lavoro durissimo…

 

Musiche popolari napoletane

 

Musiche popolari balcaniche

 

Musiche popolari irlandesi

Musiche popolari del Mali

Perché proprio quelle del Mali? Perché è qui che gli Europei andavano a prendere gli schiavi da portare in America… e come vedremo, da questo incontro cambierà tutto…

 

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