Ricordi quando abbiamo parlato degli inizi del Blues?

Ecco, da lì poi abbiamo visto nascere il Rock, ma…

… il Rock non è l’unico “figlio” della musica dei neri in America, tutt’altro!

È diventato più famoso per molte ragioni, tra cui il fatto che i bianchi lo hanno capito meglio e lo hanno fatto proprio, diffondendolo ovunque…

… ma dalle radici Blues è nato anche

 

il Jazz

Quando parliamo di “jazz”, ognuno ha in mente un proprio preconcetto:

per qualcuno è la musica delle band di New Orleans…

per qualcuno è la musica delle orchestre…

per qualcuno è il be-bop e le improvvisazioni infuocate…

per qualcuno è la spiritualità di menti illuminate…

per qualcuno è una musica noiosa dove non si capisce niente…

 

E la verità è che…

… hanno ragione tutti!!

 

il Ragtime

Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 tra i neri americani inizia a farsi strada una musica ritmica, facile da ballare, che si fonda essenzialmente sul pianoforte, usato in maniera molto diversa dalla musica classica.

Il più famoso è Scott Joplin:

 

New Orleans

A New Orleans, in Louisiana, sonorità simili vengono esplorate da vere e proprie band che invece si fondano sugli ottoni: non solo strumenti “classici” come tromba e trombone, ma anche il neonato sassofono:

 

Le Big Band

Ricorda: la musica si ascoltava solo dal vivo, davanti a musicisti in carne e ossa che dovevano suonarla lì sul momento.

La radio e il grammofono sono roba per ricchi, la gente normale può ascoltare musica solo se c’è qualcuno che la suona.

E quindi i musicisti si organizzano: da una parte ci sono i piccoli gruppi locali, dall’altra i “Grandi Complessi”, le “Big Band”.

Le più famose sono quella di Glenn Miller…

Glenn Miller

… e di Benny Goodman

Benny Goodman

 

Louis Armstrong

In quegli anni si fa strada un giovane cantante e trombettista dal volto sempre sorridente, che sarà uno dei personaggi più famosi della musica del XX Secolo:

 

gli Anni ’40

Gli anni ’40 in America musicalmente sono strani e ricchissimi.

Radio e grammofoni non sono ancora diffusi, in compenso la Musica ha trovato un nuovo canale dove farsi ascoltare:

il cinema.

Con l’avvento del cinema sonoro i produttori hanno paura che i film diventino noiosi come “teatro sullo schermo”, così, per tenere viva l’attenzione del pubblico, ingaggiano i migliori compositori del momento e riempiono i film di canzoni, spesso ispirandosi ai musical di Brodway.

Sono canzoni meravigliose, con le musiche dei musicisti più talentuosi e i testi di veri e propri poeti.

Prendiamo All The Things You Are, con musiche di Jerome Kern.

 

Le band prendono i brani dei film e li suonano dal vivo nei locali, magari in versioni riarrangiate.

 

Ella Fitzgerald

 

La nascita del Be-Bop

Ovviamente nei quartieri neri non ci sono i soldi per le Big Band.

Nei jazz club si esibiscono formazioni sempre più piccole, di “negri” poveracci tossici che si fanno pagare poco.

E piano piano iniziano a trasformare quelle canzoni in spunti per improvvisare, in terreni di battaglia per giocare a chi è più fico.

Charlie Parker

 

Oltre il Be-Bop

Il Be-Bop è ancora oggi il linguaggio-base di tutti i musicisti jazz del mondo: quei brani sono diventati una specie di “vocabolario comune”, tanto che vengono chiamati “standard”, e musicisti che non si capiscono a parole perché magari vengono da Paesi diversi possono suonare al volo insieme proprio a partire da quegli standard!

Negli anni ’50 e ’60 si va oltre, e a farlo sono soprattutto due “giganti” della Musica del XX secolo.

 

Miles Davis

Lui dà vita al cosiddetto “Jazz Modale”, una vera rivoluzione.

 

 

John Coltrane

Lui porta il jazz a un livello spirituale di pura astrazione:

(ascolta con attenzione il brano qui sopra, magari lo hai sentito nel film “Tutti Insieme Appassionatamente”! https://www.youtube.com/watch?v=T4JaZ1MmuGA)

 

E poi? Oggi?

Oggi il jazz ha preso altre strade, si è incrociato con altri generi, ha esplorato nuove strade.

Ma lo spirito di quegli anni, prendere canzoni famose e “reinventarle” da capo, resta uno dei regali più belli che i musicisti abbiano fatto all’umanità…

2 thoughts on “Breve storia della Musica che ascoltiamo – 7: il Jazz”

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