Dopo aver capito che cosa è il Ritmo, e come gestire le ritmiche elementari, è finalmente arrivato il momento di mettere in moto la mano destra e sincronizzarla con le Crome (per gli amici: Ottavi).
Di che si tratta?

Il Beat visto “da dentro”: la divisione del Beat

Quindi. Iniziamo a fare sul serio, e diamo il benvenuto alle CROME, conosciute anche con il nomignolo di OTTAVI.

In sostanza, si tratta di dividere il beat a metà, in due parti uguali.

 

Impostare la mano destra sugli Ottavi

O, in altre parole (e prendendo la chitarra in mano): lasci la PENNATA IN GIÙ sullo scoccare del beat, quando il piede batte per terra (non è mica un caso se quel momento lì si chiama BATTERE…), e tra una pennata in giù e l’altra, quando la mano torna in su, tu… colpisci le corde verso l’alto, proprio quando il piede è sollevato da terra (ops, sarà per questo che si dice LEVARE?)

Un po’ come se la mano destra fosse legata con un filo al piede che tiene il tempo:

Come vedi:

  • sul battere: piede a terra, pennata in giù, numero (“one”, “two”, “three”, “four”);
  • sul levare: piede in alto, pennata in su, & (“and”)

(NB: usiamo i numeri in inglese mica per fare gli ammerikani… è che sono tutti monosillabi, diventa più facile!)

Ecco, per suonare con un minimo di consistenza (ma proprio un minimo, giusto come pre-requisito, prima di iniziare a darci dentro sul serio con le ritmiche), tutto questo deve diventare AUTOMATICO, devi poterlo dare per scontato!!

  • – la PERCEZIONE DEL BEAT (sentirlo dentro, fisicamente, muovere il corpo);

  • – il PIEDE CHE SI MUOVE a tempo;

  • – la mano destra che va GIÙ/SU in sincrono con il piede.

Quando su questo sei inattaccabile, solido come una roccia, allora (solo allora) puoi metterti in gioco con dei “PATTERN” ritmici, cioè degli “schemi” che vadano al di là del suonare sempre, tutte le sacrosante plettrate…

PATTERN di CROME:
come creare delle ritmiche in ottavi

Iniziamo a vedere alcuni PATTERN su cui è indispensabile avere il controllo assoluto: le fondamenta delle ritmiche in crome.

Ma… che cos’è un PATTERN?!? 

Fondamentalmente, è uno schema ritmico che si ripete.
La ripetizione è la chiave di tutto: anche se siamo portati a pensare il contrario, è proprio attraverso la RIPETIZIONE (ritmica, in questo caso) che l’orecchio trova un “appiglio” forte a cui agganciarsi, qualcosa da seguire senza perdersi, un “filo conduttore” che tenga viva l’attenzione.

Ecco: tenere viva l’attenzione. Il punto chiave è esattamente quello.

Quando accompagniamo con la chitarra, il nostro obiettivo principale è di preparare lo “sfondo” più accogliente per la vera protagonista della canzone: la VOCE.

In altre parole: la voce è la “star” del brano, e noi siamo chiamati a valorizzarla al meglio.

Proprio per questo, da un lato NON CI BASTA “andare a tempo” (sai che noia una chitarra che sciorina tutte le pennate senza un attimo di riposo…) e quindi abbiamo bisogno i creare qualche FIGURA RITMICA interessante; dall’altro, non possiamo permetterci di essere invadenti e di prendere il sopravvento sulla voce, quindi il nostro intervento dovrà sì essere stimolante, ma stando attenti a mantenerlo sempre sotto la protagonista indiscussa e indiscutibile: la voce.

In questo senso, la RIPETIZIONE di una stessa FIGURA RITMICA che resta identica mentre cambiano gli accordi è un elemento potentissimo per un accompagnamento davvero efficace!

E… come lo creiamo, un PATTERN?

Facile: la mano destra si imposta con il suo GIÙ/SU ininterrotto (no, non è quello che pensi. E comunque: in questo caso, sincronizzato sulle CROME), e semplicemente avremo la accortezza di dare qualche pennata… “a vuoto”. Cioè: continuiamo imperterriti a muoverci GIÙ/SU, ma in alcuni di questi movimenti (accuratamente selezionati) NON colpiremo le corde.

In altre parole: la mano destra NON SI FERMA MAI, e colpisce o no le corde a seconda della FIGURA RITMICA  che voglio ottenere!!

Negli esercizi da qui in avanti, le pennate che “vanno a segno” (cioè: toccano effettivamente le corde) sono indicate in verde, mentre quelle che NON colpiscono le corde (effettuando comunque il movimento) sono scritte in grigio sbiadito, per avere ben chiaro il lavoro da svolgere.

NB: allena questi PATTERN iniziando con un paio di accordi, cambiando sempre accordo sullo scoccare del primo beat di ogni misura, quando si pronuncia “One” (1).

Poi magari inizia ad applicare ogni pattern a un giro completo… Ma solo poi…

Per cominciare, iniziamo a togliere di volta in volta un singolo “and” (cioè: una pennata in su. Facciamo il movimento, ma senza toccare le corde):

esempio 1 (con RE e LA):

 

esempio 2 (con MI e RE):

 

esempio 3 (con Mim e LA7):

 

esempio 4 (con DO e SOL):

 

Una volta che su questi sei “un treno”, allora (solo allora) puoi andare avanti…

PATTERN di CROME:
qualche ritmica “vera” in Ottavi

Questi sono PATTERN più complessi, dove a “saltare” sono le pennate in giù: affrontali dopo esserti guadagnato il controllo totale e incondizionato su quelli precedenti!!

Come al solito, allena ogni pattern su almeno una coppia di accordi (cambiando sempre accordo sul primo beat = “One”)

Per concludere

 

A questo punto, se davvero riesci a eseguire ciascuno dei 12 pattern su ciascuna combinazione di accordi che conosci, beh… complimenti!

Le Ritmiche in Crome non hanno segreti per te!!

Ricorda sempre che il piede batte sul beat ininterrottamente! Se pensi di riuscire a suonare i pattern ma senza battere il piede, vuol dire una cosa sola: semplicemente… non sai suonare quei pattern!

Il compito con queste ritmiche lo puoi dare per “fatto” solo quando sei in grado di suonare ogni schema ritmico su qualsiasi giro di accordi, battendo il piede a terra sul Beat senza problema.
Quando ci sei, puoi stare certo che i tuoi accompagnamenti avranno fatto un “salto quantico” in termini di efficacia musicale…

Chitarra in mano,
buona pratica!

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