La “Storia della Musica” è un argomento vasto, enorme.

In questa serie di articoli noi qui NON tratteremo la “storia della Musica”. Ci limitiamo semplicemente a una carrellata veloce (e anche un po’ semplificata) sui passaggi principali che hanno portato l’umanità alla Musica che ascoltiamo ogni giorno oggi.

L’obiettivo è semplice:

conoscere per capire,
esplorare per assaporare.

 

La Musica “colta”

Di solito tendiamo a dividere la Musica in 2 grandi categorie:

  1. la Musica “classica”;
  2. tutta l’altra Musica, con i suoi generi (rock, blues, rap, pop, soul…)

In realtà, quella che noi chiamiamo “Musica classica” è molto più complessa di come ci sembra finché non la conosciamo!

Anche lì dentro ci sono un sacco di generi:

medioevale, rinascimentale, barocca, classica, romantica, contemporanea…

 

Insomma, oggi iniziamo cercando di capire almeno “qualcosina” di quell’universo che magari adesso ci sembra un po’ tutto uguale…

 

ATTENZIONE, ACHTUNG, WARNING!

Questo NON è un “corso”, niente di completo, niente di approfondito.

Salteremo un sacco di musicisti importantissimi e gli altri li ascolteremo giusto “di passaggio”, semplificando  parecchio anche gli aspetti storici.

Mettiamola così: questi articoli sono un aperitivo.

Lo scopo è metterti fame, farti venire voglia di esplorare e conoscere davvero.

E nel frattempo, di farti un’idea anche vaga di alcuni concetti che se ami la Musica devi assolutamente conoscere!!

E adesso… partiamo!

 

La Musica nel Medio Evo.

Della musica antica (egizi. greci, romani…) non sappiamo niente perché non potevano registrarla e anche sul fatto di scriverla non avevano trovato un “alfabeto” musicale condiviso.

Molti studiosi hanno provato a decifrare le poche indicazioni che abbiamo trovato, ma non c’è stato niente da fare, sono tutte ipotesi ma non sappiamo se sono vere.

 

Quindi, partiamo dal Medio Evo.

In Europa nel Medio Evo succede una cosa molto particolare: nelle abbazie vivono un sacco di monaci tutti insieme (spesso farsi monaco era un modo per non morire di fame) e di conseguenza…

… c’erano ragazzini e anziani, giovani e uomini maturi.

Quando cantavano le preghiere, ovviamente i bambini avevano le voci più acute, altri più basse, altri più basse ancora…

L’intuizione è stata allora di dividere i monaci per tipo di voce e far cantare a ogni gruppo delle melodie diverse, che però sovrapposte creassero un insieme… armonico!

Già: era la nascita del contrappunto, della polifonia.

La nascita (anzi, un po’ prima, diciamo: la gravidanza) dell’Armonia.

 

La Musica a Corte

Nel Rinascimento, succede un altro fatto destinato a cambiare il corso della Musica per diversi secoli:

la Musica si sposta nelle corti, dove i Signori hanno i soldi per pagare

  • i compositori che la scrivano;
  • i musicisti che la suonino.

Resterà così fino alla Rivoluzione Industriale.

la Musica nel Rinascimento

Ecco un esempio di Musica rinascimentale:

la Musica nel Seicento

Nel 1600 circa la Musica di corte inizia a dividersi in due “filoni”.

Da un lato la Musica da ballo, per le danze tra gentiluomini e dame…

 

… dall’altro la Musica “da ascolto”, che non è fatta per ballare ma solo per godere della sua bellezza.

È l’inizio, peraltro, della Musica barocca:

Bach

Se si dovesse riassumere in un autore soltanto tutto quello che si può fare con la Musica, quell’autore sarebbe senza dubbio Johann Sebastian Bach.

Lui ha trasformato tutto quello che esisteva prima, ha preso il contrappunto e la polifonia e li ha portati a un livello che nessuno immaginava possibile, e infine ha dato alla luce definitivamente l’Armonia, cioè la scienza degli accordi:

Mozart

Wofgang Amadeus Mozart è stato un piccolo genio da bambino, poi un musicista un po’ matto, ma musicalmente la sua è quella che si chiama davvero “Musica classica”.

Era alla corte dell’imperatore e creava musiche semplicemente “perfette”, appunto: “classiche”.

La Musica a Teatro

Fino a questo punto questa Musica era riservata ai ricchi.

Non ai “benestanti”, proprio ai super-ricchi!

Avere Bach o Mozart a corte era l’equivalente di possedere un grattacielo o un panfilo da 100 metri.

A questo punto però succede qualcosa:

con la rivoluzione industriale il potere economico si apre al mondo non nobiliare in maniera massiccia, ed emerge una nuova classe dirigente che vuole godere della musica come ne godevano i nobili di corte.

Risultato?

La Musica si sposta dalla corte ai teatri. Non è più una cosa per i nobili, si apre alle persone “normali”.

 

La Musica romantica: Beethoven

È il periodo “romantico”, e il musicista che più di chiunque altro rappresenta questo tipo di passione divorante è Ludwig Van Beethoven:

 

L’Opera: una specie di Musical

Nel periodo romantico inizia la popolarità vera dell’Opera. Esisteva anche prima, ma adesso diventa davvero “di moda”!

Attenzione! In quasi tutta la storia umana non esistevano tecnologie per registrare: la Musica “esisteva” soltanto nel momento esatto in cui c’era qualcuno a suonarla.

Ora anche il “popolo” vuole sentire la Musica che prima era stata riservata alle élite.

Nelle strade e nelle piazze c’è una tradizione millenaria di Musica “popolare” (ne parliamo alla prossima puntata), ma prendere parte alla Musica “colta” è una cosa diversa.

I compositori, intanto, non hanno più il Re o l’Imperatore che li paga, e devono per la prima volta trovarsi un pubblico pagante, quello che è disposto a comprare i biglietti.

Quindi:

  • da un lato un pubblico che vuole Musica;
  • dall’altro musicisti che hanno bisogno di un pubblico.

Tutto si tiene!

 

La “formula” che funziona in assoluto meglio per questa fase è quella dell’Opera, una specie di spettacolo teatrale (un “film dal vivo”, visto che i cinema non esistevano…) dove gli attori, anziché parlare, cantano.

Un po’ come nei classici Disney o nei grandi musical!

La gente a teatro impazzisce, diventano musiche super famose, si cantano per strada.

Ecco qualche esempio:

 

La Musica colta contemporanea

Con l’arrivo del cinema, l’Opera perde una parte del suo fascino.

Intanto la Musica è anche registrata, e questo cambia una volta per sempre le regole del gioco.

La Musica “colta” inizia a sbilanciarsi verso sperimentazioni anche molto estreme da un lato, e dall’altro si mescola alla Musica “popolare”.

Ne parliamo con calma nelle prossime puntate, e intanto…

… buon ascolto!

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